1. Il mobbing è una situazione conflittuale sul luogo di lavoro, in cui uno o più autori intraprendono in modo mirato, ripetuto, sistematico e protratto nel tempo azioni specifiche per infliggere ad una persona danni di vario tipo e gravità, al fine di emarginarla o cacciarla dal posto di lavoro. In genere le vittime di mobbing non hanno alcuna possibilità o hanno grosse difficoltà a reagire alle azioni persecutorie. Il mobbing ha effetti negativi sulla salute psicofisica, sull'equilibrio, sulle relazioni sociali, sulla reputazione personale e sulla professionalità della vittima.
2. Il mobbing può avvenire su diversi livelli: tra colleghi, ad opera di una o un dirigente nei confronti di una collaboratrice o un collaboratore (bossing), oppure ad opera di una collaboratrice o un collaboratore nei confronti di una o un dirigente (staffing).
3. Una forma di mobbing è il cosiddetto straining. Lo straining è una situazione di stress forzato sul lavoro, in cui la vittima subisce almeno un'azione vessatoria che ha effetti negativi duraturi sull'ambiente di lavoro. Esempi di straining sono il demansionamento, la revoca dei compiti assegnati, l'emarginazione, l’omissione di informazioni essenziali per espletare al meglio i propri compiti, o atti simili che impediscono alla vittima di svolgere in modo sereno e dignitoso il proprio lavoro.