a) La donna, ospite nella struttura protetta, presenta richiesta per accedere a questo progetto socioabitativo alle operatrici del servizio Casa delle donne che già la seguono.
b) Le operatrici e, se già coinvolto sul caso, il servizio sociale competente valutano congiuntamente l’idoneità per il suo inserimento nel progetto Alloggi di transizione, in base alla compatibilità della situazione della donna con i requisiti del progetto, e compilano l’apposita scheda. Tale scheda esplorerà le seguenti aree: dati socio anagrafici della donna e dei figli e figlie (nome, cognome della donna e dei figli e figlie, età dei figli e figlie, residenza e domicilio, stato legale e giuridico, durata permanenza nella struttura protetta), situazione lavorativa (occupazione, tipo di contratto, esperienze), competenze linguistiche, rete formale e informale. Verrà data precedenza alle donne con ridotte risorse rispetto all’autonomia lavorativa ed abitativa.
c) Un team composto da operatrici dei cinque servizi Casa delle donne (minimo tre massimo cinque operatrici) si incontra almeno una volta all’anno e definisce la priorità d’ingresso in base alle richieste pervenute dai singoli servizi.
d) Quindi viene concordata insieme alla donna la fine dell’ospitalità presso la struttura ad indirizzo segreto e il passaggio della donna o del nucleo madre - figlio/a nell’alloggio di transizione.
e) Viene infine definito e firmato il progetto condiviso, ’Accordo di sostegno all'autonomia’, e sottoscritto l’accordo per l’assegnazione dell’alloggio, ’Accordo abitativo’.